La plastica svolge un ruolo fondamentale, sia nelle industrie che nella nostra vita quotidiana. Forse non ce ne rendiamo conto, ma questo materiale— grazie alle sue innumerevoli qualità e alla sua versatilità d’uso — è onnipresente nelle nostre vite. I derivati della plastica sono oggi ampiamente utilizzati per diverse applicazioni, siano queste nel campo dell’abbigliamento, nelle industrie che si occupano di packaging ma anche per giocattolicomponenti informaticidevice elettronici e molto altro. Anche le industrie automobilistiche utilizzano materie plastiche, per non parlare del quantitativo di plastica che viene impiegata negli uffici, nel settore edile e manifatturiero. Ma che impatto ha l’utilizzo di tutta questa plastica sull’ambiente e la salute dell’uomo?

La plastica: il più grande nemico dell’ambiente

Negli ultimi decenni, la produzione di plastica — che vede alla sua base l’utilizzo del petrolio — è aumentata di oltre 300 milioni di tonnellate, dato raccolto nel 2015, e con i tempi attuali questa tendenza non è di certo migliorata.

Con la produzione di oggetti di plastica si va incontro a una forte emissione di carbonio e decine di altri gas nocivi, che sono le cause principali del cambiamento climatico e dell’impatto ambientale.

Generalmente, i materiali plastici sono composti da polietilene, che può essere a sua volta diviso in polietilene a bassa densità e ad alta densità, e sono oggi tra i materiali più utilizzati nelle industrie di tutto il mondo. Leggera, versatile e duratura, questa sostanza ha però un forte svantaggio da non sottovalutare: la sua non biodegradabilità.

Oltre un miliardo di tonnellate di plastica sono state disperse sul pianeta, e potrebbero volerci diverse centinaia di anni perché possano degradarsi ed essere smaltiti dall’ambiente.

Per fortuna, oggi l’emergenza ambientale è una delle priorità delle nuove strategie di marketing aziendale che hanno a cuore la sostenibilità e la salute dell’uomo e del pianeta.

La percentuale di plastica nei rifiuti solidi urbani continua a crescere sempre più rapidamente e quando devono essere smaltiti e scaricati nelle discariche capita spesso che, a contatto con l’acqua, rilascino sostanze chimiche pericolose che, a lungo andare, possono compromettere anche la qualità dell’acqua potabile che arriva nelle nostre case.

Amido di riso: un’alternativa alla plastica smart e sostenibile

Da diversi anni ormai si sente parlare di plastiche biodegradabili. Ma cosa sono? Questi materiali sono principalmente costituiti da amido di riso — che oggi rimane uno degli alleati più forti in materia di bioplastiche — ma anche l’amido di mais e la cellulosa vengono spesso utilizzati per questi scopi.

Grazie all’utilizzo della bioplastica di amido di riso, oltre a disperdere meno rifiuti tossici per l’ambiente abbiamo anche altri importantissimi vantaggi, come una forte riduzione dell’utilizzo di combustibili fossili e delle emissioni di anidride carbonica.

Bioplastiche di amido di riso: che impatto hanno sull’ambiente

La biodegradabilità di queste plastiche ha avuto un impatto fortemente positivo non solo sull’ambiente ma anche nella società, e oggi cerchiamo sempre di più di far crescere la diffusione e la consapevolezza dei vantaggi che porta l’utilizzo di imballaggi di questo tipo.

L’amido di riso è completamente biodegradabile, ed è ampiamente utilizzato in diversi tipi di industrie e per una svariata quantità di prodotti in cui è incoraggiato il riciclaggio della plastica, in particolar modo nel settore alimentare.

Si tratta di una vera e propria rivoluzione nell’ambito della sostenibilità: la creazione di bioplastiche derivanti da elementi naturali e ha molteplici applicazioni che vanno anche oltre i semplici packaging alimentari, ma che anzi possono essere utilizzati anche in altri campi come, ad esempio, la medicina.

L’amido, presente nel riso ma anche in molti altri elementi di origine naturale come mais e tuberi, è un polisaccaride composto da due polimeri del glucosio, ovvero l’amilosio e l’amilopectina.

L’amido è in realtà un polimero fragile che può essere trattato con calore e acqua utilizzando una tecnica di gelatinizzazione per renderlo adatto alle tradizionali tecniche di lavorazione della plastica. Tuttavia, i film prodotti con questa tecnica tendono a cristallizzarsi e degradarsi, e questo porta il polimero a diventare nuovamente amorfo e fragile.

Diverse molecole sostitutive sono state utilizzate come plastificanti in modo che l’idrogeno si leghi con le unità di glucosio e prevenga la cristallizzazione, tuttavia sono soggette a migrazione e lisciviazione, non risolvendo il problema a lungo termine. Sfortunatamente, i composti più grandi sono in genere meno efficaci.

Virginia Nykänen e il suo team, che lavorano all’Università di Aalto, hanno effettivamente trovato una soluzione creativa per evitare questi problemi. Hanno usato una nuova molecola con l’acronimo AEEP (aminoethoxy ethanol ha sostituito phosphazene) che agisce come un plastificante dinamico e mobile a legami idrogeno mentre è collegato a un nucleo centrale, prevenendo la migrazione e la degradazione delle molecole di amido.

Questo materiale, infatti, sembra essere davvero utile lì dove le altre molecole hanno fallito. Ciò che si ottiene in seguito è una plastica biodegradabile che presenta proprietà meccaniche ottimali per l’utilizzo nei prodotti di packaging, ottenuta da una risorsa sostenibile e naturale.

Grazie all’utilizzo della bioplastica di amido di riso, oltre a disperdere nell’ambiente i rifiuti meno tossici, abbiamo anche altri importantissimi vantaggi, come una forte riduzione dell’uso di combustibili fossili e delle emissioni di anidride carbonica.

Anche se, in fin dei conti, l’amido può risultare meno resistente della plastica ciò non deve trarre in inganno: il suo impiego, infatti, avviene soprattutto in tutti quei settori che vedono l’utilizzo della plastica in imballaggi usa e getta, diminuendo significamente l’inquinamento e facendo un importante passo in avanti per preservare la salute dell’uomo e del nostro pianeta.

Se la tua azienda si occupa della produzione di bioplastiche, l’amido di riso è sicuramente la soluzione ideale per ridurre l’impatto ambientale e abbattere i costi aziendali.